L’Amministrazione INPS dal Governo riceve solo schiaffi in faccia e dinieghi, tranne quando si tratta di gestire in forma diretta e senza passare per Consip le enormi risorse per l’informatica sulle quali si scatenano puntualmente da anni appetiti e interessi politici di varia natura. All’interno dell’Istituto la stessa Amministrazione prova a governare con il pugno di ferro per dimostrare di essere affidabile agli occhi di un Governo che è tra i più reazionari degli ultimi quarant’anni.
I vertici dell’INPS hanno assistito in modo quasi inerme allo scippo della Vigilanza, alle scelte che condizioneranno la gestione degli ammortizzatori sociali, mentre all’interno dell’Istituto hanno inasprito l’uso del codice disciplinare e si sono arroccati su posizioni di chiusura nei confronti delle progressioni economiche del personale condizionando per lungo tempo la trattativa per la definizione del contratto integrativo 2015, che ad oggi non risulta ancora sottoscritto. Nonostante da maggio 2015 vi sia un parere scritto dell’Avvocatura dell’Ente che invita a riconoscere i passaggi di area avvenuti successivamente all’emanazione del DL 78 del 2010, ma autorizzati in precedenza, l’Amministrazione ancora non ha sciolto la riserva sulla validità dei passaggi a B1 e C1 e non ha adeguato le retribuzioni dal 1° gennaio 2015 come avrebbe dovuto fare.
In questi giorni sono accadute ulteriori due cose inaccettabili:
- E’ stato annunciato un piano di riorganizzazione dell’Istituto e si sono convocate per telefono le organizzazioni sindacali interne per una chiacchierata informale nell’ufficio del Direttore generale, senza rispettare il diritto ad una formale convocazione e all’informazione prevista anche dalla Riforma Brunetta su tale tema;
- Con messaggio N. 191 del 2016, senza alcuna informativa preventiva e alcun confronto sindacale, al di fuori degli ambiti della contrattazione integrativa, sono stati pubblicati in modo unilaterale i bandi per i passaggi economici all’interno della sola Area A, con decorrenza 1° gennaio 2016, rinviando l’individuazione del numero di posti alla contrattazione 2016, mentre nulla sembra deciso per le Aree B e C ed ancora deve essere conclusa la trattativa relativa al contratto integrativo 2015 nel quale, a nostro parere, possono essere impegnate risorse economiche per i passaggi economici da mettere a bando con decorrenza 1° gennaio 2015.
Il Presidente, il Direttore generale e anche il Capo del Personale hanno preso una deriva autoritaria per imporre scelte unilaterali che fanno carta straccia di regole, norme e contratti.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto al Direttore generale una nota con la quale chiediamo la formale convocazione di un incontro di informativa sul progetto di riorganizzazione dell’Istituto e ad oggi ancora non abbiamo avuto risposta.
Nella giornata di oggi invieremo una diffida all’Amministrazione con la richiesta di sospensione dei bandi per l’Area A e l’immediata convocazione del tavolo sindacale nazionale per la definizione del contratto integrativo 2015, all’interno del quale chiederemo che siano destinate adeguate risorse economiche per i passaggi interni alle aree, con attenzione prioritaria per le Aree A e B. Dobbiamo impedire che siano scippati ulteriori spazi di contrattazione.
BLOCCHIAMO LA DERIVA AUTORITARIA ALL’INPS
MOBILITIAMOCI TUTTI E LIBERIAMO L’ISTITUTO
PREPARIAMO L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 19 FEBBRAIO A ROMA