Si è tenuto ieri un incontro con l’Amministrazione al termine del quale è stato sottoscritto l’accordo sui Benefici Assistenziali.
Ecco le principali novità dell'accordo:
- Borse di studio. E' stato introdotto rispetto all’anno precedente un nuovo punteggio di merito che scende da 7a 6,50.
- Cure odontoiatriche. Viene diminuito l’importo della franchigia da 1.500 a 500 euro e vengono inserite in via sperimentale per l’anno 2015 delle fasce di spesa.
- Spese sanitarie. Viene introdotta la possibilità, per chi ha un figlio con un grado di invalidità superiore all’80% di recuperare ulteriori spese di assistenza.
La USB ha ritenuto di non poter sottoscrivere l’intesa, anche se rispetto agli anni precedenti ci si è avvicinati a quanto più volte chiesto dal sindacato di base dell’INPS perché, come per l'accordo siglato a giugno 2015 sui criteri per le selezioni interne, anche ieri si è persa un'altra occasione per costringere l'Amministrazione a dare le giuste risposte ai bisogni dei dipendenti ed ha prevalso uno spirito quasi di rivalsa nei confronti dei lavoratori.
CGIL-CISL-UIL-CISAL hanno sottoscritto un accordo che:
- esclude dalla borsa di studio i figli dei dipendenti che abbiano ottenuto la media del sei, abbassando comunque tale requisito minimo da sette a sei e mezzo. E’ stata quindi respinta la proposta della USB che avrebbe permesso a chi ha ottenuto la media del sei di poter presentare la domanda, contando magari nella ripartizione delle eventuali somme residue;
- esclude dai rimborsi per le spese odontoiatriche il personale che abbia avuto una spesa inferiore ai 500 euro, mentre si riducono a pochi spiccioli i rimborsi per cure odontoiatriche fino a 1.500 euro. La USB aveva proposto di cancellare la franchigia e di calcolare la percentuale di rimborso sull’intera spesa sostenuta;
- conferma l’erogazione del sussidio in base alla situazione economica del nucleo familiare dei dipendenti, lasciando inalterati i rapporti tra le diverse fasce, a vantaggio dei redditi più alti. USB aveva proposto di abbassare la percentuale di rimborso delle fasce di reddito più alte, che riguardano principalmente dirigenti e professionisti.
Perché si continua ad attuare una politica del personale che sembra andare contro i lavoratori piuttosto che essere inclusiva e guardare soprattutto alle situazioni di disagio? Perché non si usa un po’ di buon senso invece di voler dividere a tutti i costi determinando uno scontento generale?
In cosa si differenzia l’INPS di Boeri da quello di Mastrapasqua?
I presidenti passano, i lavoratori restano, ma quello che oggi è in pericolo è la stessa esistenza dell’INPS come soggetto erogatore di prestazioni fondamentali nel Welfare nazionale. Saper guardare in ugual misura ai bisogni dei dipendenti e dei cittadini è un fattore importante che probabilmente non appartiene agli attuali vertici dell’Ente.
LIBERIAMO L'INPS
Difendiamo la nostra identità di lavoratori INPS partecipando alle iniziative promosse dalla USB in preparazione dell’ Assemblea Nazionale di Venerdì 19 febbraio.