È arrivato a tre giorni il blocco delle attività di MLE nell’aeroporto di Malpensa.
Il 10 febbraio nel primo pomeriggio USB, insieme agli altri sindacati di base, è stata convocata da un funzionario dell’ENAC che, dopo avere provato a fare rientrare la protesta enfatizzando i rischi a carico di sindacati e lavoratori, ha ascoltato le richieste delle delegazioni e compreso il muro da parte dell’azienda e si è impegnato ad intervenire affinché venga aperto il tavolo tra MLE e i sindacati in lotta presso la stessa ENAC sugli argomenti dell’accordo da stipulare. Nel tardo pomeriggio è arrivata una convocazione dell’Enac per il 15/16 febbraio 2024 indirizzata a tutte le OO.SS. MLE-BCUBE ha posto la condizione, per l’assemblea dei lavoratori inaccettabile, di cessare immediatamente ogni azione di protesta.
Nella notte, USB e i sindacati di base hanno confermato la presenza alla convocazione, con la disponibilità a cessare il conflitto solo a fronte di un accordo vincolante che preveda aumenti salariali e normativi e i punti fondamentali della protesta in atto.
L’intermediazione allo stato attuale non ha ancora avuto l’effetto sperato: i lavoratori non si fidano dell’azienda e men che meno dei firmatari del contratto. Vogliono essere rappresentati da USB e dai sindacati che sono riusciti, faticosamente, ad ottenere l’accordo in Alha.
Questa mattina i lavoratori continuano il presidio: i magazzini restano colmi di merci da smistare, le compagnie che si appoggiano a MLE per i servizi di terra restano senza servizio e si andrà avanti fino all’ottenimento del risultato.