Ieri pomeriggio siamo andati alla riunione del tavolo sindacale nazionale dove si discuteva dei criteri per i passaggi di area. Come accade dal 12 febbraio 2018 non eravamo stati invitati. Ci siamo seduti ed abbiamo atteso l’inizio dell’incontro. A quel punto abbiamo chiesto la parola e, rivolgendoci al presidente ed all’intera delegazione di parte pubblica, abbiamo stigmatizzato quanto accaduto nella serata del 24 luglio, quando sono state strappate tutte le locandine che annunciavano l’assemblea nazionale della USB del 25 luglio. Inoltre, ci siamo lamentati con l’Amministrazione perché la documentazione relativa agli argomenti d’interesse sindacale ci viene trasmessa costantemente in ritardo impedendoci di esercitare pienamente il nostro ruolo di organizzazione sindacale rappresentativa. Il presidente ha ribadito il diritto di tutte le organizzazioni sindacali ad avere idonea e tempestiva informativa. Ascoltata la replica del presidente ci siamo alzati ed abbiamo lasciato la riunione.
Quello di ieri pomeriggio è stato il secondo avviso: il primo lo avevamo dato nell’incontro informale sulla riorganizzazione tenutosi lo scorso 24 luglio. In quell’occasione avevamo invitato la parte sindacale e quella datoriale ad interrompere atteggiamenti ed azioni intimidatorie nei confronti dei dirigenti regionali e territoriali che si dimostrano disponibili ad intrattenere relazioni sindacali con la USB. Non è un caso che nella stessa serata del 24 qualcuno abbia pensato bene di rispondere alla USB strappando le locandine dall’ingresso della Direzione generale.
Abbiamo avvertito le parti presenti al tavolo sindacale nazionale che non ci sarà un terzo avviso. Se non cesseranno immediatamente gli atteggiamenti apertamente ostili nei confronti della USB torneremo a partecipare ai lavori del tavolo sindacale nazionale, anche se non invitati, e solo le forze dell’ordine potranno eventualmente impedircelo.
Proprio nel momento in cui ieri pomeriggio la USB interveniva al tavolo sindacale la CISL ha scattato una foto alla delegazione trattante, diffondendola a delegati ed iscritti, sottolineando che stava partecipando ad una riunione con l’Amministrazione. Davvero singolare che un sindacato che partecipa regolarmente agli incontri abbia avuto l’esigenza di testimoniare la propria presenza al tavolo e non l’abbia fatto la USB che a quei tavoli non è invitata. Gli iscritti alla CISL hanno forse scarsa fiducia sul senso del dovere dei propri dirigenti sindacali tanto da chiedergli “le prove” della loro presenza ai tavoli?