Abbiamo saputo in queste ore che l’Amministrazione sarebbe intenzionata a far saltare la decorrenza del 1° gennaio 2015 riguardo alle progressioni economiche all’interno delle Aree A-B-C. Poiché si ritiene che non ci siano più i tempi per concludere il percorso selettivo con la pubblicazione delle graduatorie entro il 31 dicembre 2015, l’Amministrazione con molta probabilità il prossimo 24 novembre comunicherà che le progressioni slittano al 2016.
Dopo aver tenuto in sospeso per mesi il contratto integrativo 2015 e ben nascosti i bandi di selezione, arroccandosi sull’inaccettabile percentuale del 30% del numero dei passaggi, ora l’Amministrazione vorrebbe rovesciare sul sindacato la responsabilità di far saltare le progressioni economiche del 2015. Non ci risulta che esista una norma contrattuale o di legge che obblighi l’Amministrazione a concludere il percorso selettivo entro l’anno per avere come decorrenza dei passaggi il 1° gennaio dello stesso anno. Semmai è necessario pubblicare i bandi entro dicembre 2015, ma le selezioni a nostro parere possono concludersi anche nel 2016.
Il ritardo nella definizione delle selezioni 2015 sarebbe attribuito anche alla mancanza di decisioni in merito ai passaggi a C1, sia INPS che INPDAP, effettuati in periodi successivi all’emanazione della Riforma Brunetta anche se autorizzati antecedentemente. Per i lavoratori interessati ci sarebbe il rischio di essere retrocessi in Area B. Sono più di sei mesi che l’Amministrazione ha in mano il parere dell’ufficio legale dell’INPS ma nessuno vuole assumersi la responsabilità di considerare valide quelle selezioni, come noi riteniamo che siano, quindi tutto rimane bloccato.
Diciamo basta alle prese in giro di un’Amministrazione che ha dimostrato di non interessarsi minimamente al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto e pretendiamo maggiore senso di responsabilità da parte dei vertici e di chi li rappresenta. Il 24 novembre andremo al tavolo di trattativa decisi a strappare un primo consistente numero di passaggi nel 2015, ma vorremmo andarci forti del sostegno dei lavoratori dell’Ente.
Per questo vi chiediamo di far sentire all’Amministrazione centrale la protesta immediata di chi aspetta ormai da numerosi anni uno straccio di passaggio, soprattutto nelle Aree A e B, che in qualche modo compensi la crescita professionale e il maggiore impegno nella quotidiana attività lavorativa, che si è reso obbligatorio in un contesto di continua riduzione dell’organico e blocco del turn over.
Si dirà che la USB fa uscire queste notizie perché tra due giorni ha indetto uno sciopero generale e lanciare l’allarme sui passaggi serve ad invogliare i lavoratori ad aderire allo sciopero. Riteniamo che sia più giusto interrogarsi se le cose che scriviamo sono attendibili oppure no. Eravamo già convinti della necessità di una protesta forte come lo sciopero nei confronti di un governo che insulta i lavoratori pubblici con sedici centesimi di aumento contrattuale giornaliero e di un’Amministrazione completamente assente rispetto ai bisogni dei propri dipendenti. Le indiscrezioni raccolte rafforzano la nostra convinzione rispetto allo sciopero, ma la protesta non si esaurirà con la giornata del 20 novembre. Abbiamo già scritto della necessità di costruire per gli inizi del prossimo anno una grande assemblea nazionale a Roma, per smascherare le vere intenzioni di chi governa l’INPS.
CHI PECORA SI FA IL LUPO SE LA MANGIA