Dai primi dati raccolti dall’INPS il 20 novembre, è risultato che oltre cinquemila tra lavoratrici e lavoratori dell’Ente hanno aderito allo sciopero generale del lavoro pubblico promosso dalla USB. Numerosa anche la partecipazione ai cortei di Roma per il centro Italia, di Milano per il nord e di Napoli per il sud. In quest’ultima piazza si è registrata la presenza di un nutrito gruppo di idonei ai concorsi pubblici dell’INPS, che rivendica l’assunzione attraverso l’utilizzo delle graduatorie valide fino al 2016.
Alle manifestazioni di Milano e Roma si è visto lo striscione con la scritta “L’INPS è di tutti. Difendiamolo insieme”, un chiaro messaggio rivolto ai cittadini utenti per unirsi alla USB nella difesa delle funzioni sociali dell’Ente.
Mentre il Governo continua a tagliare i servizi e insulta i lavoratori pubblici con uno stanziamento per il rinnovo dei contratti pari a sedici centesimi lordi al giorno e l’Amministrazione tira per le lunghe il contratto integrativo con l’obbiettivo di far saltare le selezioni 2015, i lavoratori dell’INPS hanno risposto ancora una volta all’appello della USB e, seppure in condizioni emotivamente difficili per quanto sta accadendo a livello internazionale, hanno contribuito alla riuscita dello sciopero.
E questo è solo l’inizio. Se il 24 novembre l’Amministrazione non valuterà con attenzione le proposte della USB per il contratto integrativo 2015 e per le selezioni interne, la protesta sarà portata all’interno dell’Ente fino ad arrivare, se necessario, alla convocazione di un’assemblea nazionale a Roma in Direzione generale.
Chi pecora si fa il lupo se la mangia