Questa volta iniziamo la campagna per le RSU del 5-6-7 marzo dalla piccola sede di Verbano-Cusio-Ossola. E’ qui che da sette giorni un delegato USB è in sciopero della fame per evidenziare il profondo malessere dei lavoratori pubblici verso i ripetuti interventi normativi e le ripetute manovre economiche che li hanno colpiti come lavoratori e cittadini.
Un nuovo campanello d’allarme che si aggiunge a vere e proprie tragedie sociali che si stanno consumando intorno a noi, con lavoratori licenziati e senza possibilità di nuova occupazione, con i precari che all’incertezza del futuro sommano la mancanza di protezioni sociali, con i pensionati che arrivano a togliersi la vita perché gli viene notificato, senza tanti complimenti, un recupero su pensione.
Tuttavia non dobbiamo sottovalutare il forte disagio che c’è dietro un simile gesto. Il blocco del rinnovo dei contratti, che potrebbe durare anche otto anni, sta già impoverendo gli stipendi dei lavoratori pubblici. L’innalzamento progressivo dell’età pensionabile allontana sempre di più il momento dell’uscita dal lavoro. Il ripristino della tassa di proprietà sulla prima casa, il continuo aumento del carburante, delle tariffe energetiche e dei trasporti. L’annuncio di un nuovo aumento dell’IVA che porterà ad un generale innalzamento dei prezzi al consumo. I continui tagli alla Sanità, agli Enti Locali e alla Scuola, che comportano una diminuzione dei servizi e un aumento dei costi per i cittadini attraverso la tassazione locale. Misure pesanti per un lavoratore dipendente e per le famiglie popolari. E’ su questo blocco sociale che le manovre economiche, compresa quella di Natale del governo Monti, hanno poggiato il maggior recupero del debito pubblico. Misure che appaiono in ogni caso sempre insufficienti perché la Borsa continua a produrre nuovo debito. Le Banche ottengono dalla BCE denaro all’1% ma non lo prestano, preferendo agire sulla speculazione finanziaria.
E’ venuto il momento di bloccare con un corto circuito il flusso di prelievi forzosi dalle tasche dei lavoratori dipendenti e delle famiglie a medio e basso reddito. Per questo diciamo che il debito non va pagato e che le banche devono essere nazionalizzate. Occorrono scelte coraggiose e nette per evitare un impoverimento generalizzato del Paese e soprattutto di quei blocchi sociali che più sono colpiti dalle manovre economiche.
In questo contesto dunque si innesta l’iniziativa del delegato USB di Verbano-Cusio-Ossola, al quale va la nostra solidarietà ed è per questo che domani partiremo proprio da lì, con un’assemblea del personale e una conferenza stampa, con la nostra carovana che ci porterà in giro per l’Italia a confrontarci con i lavoratori e a costruire l’opposizione sociale a ogni politica antipopolare. Trasformiamo la protesta del collega del Piemonte e ogni altra forma isolata di espressione di disagio in mobilitazione collettiva, in energia positiva da spendere dentro l’INPS e nelle piazze, a partire dalla partecipazione allo SCIOPERO GENERALE del 27 gennaio e alla MANIFESTAZIONE NAZIONALE a ROMA.
Aiutateci a presentare liste USB in tutte le sedi dell’INPS. Candidatevi nelle nostre liste, fate un passo avanti. Continuiamo a batterci insieme contro ogni tentativo di smantellamento e privatizzazione del maggior ente previdenziale del Paese e d’Europa.
Difendiamo i LAVORATORI PUBBLICI che sono un BENE COMUNE.