Diciamolo subito: dopo tanti anni di mortificazioni, nei quali l’Istituto è stato descritto come un carrozzone o considerato una banca dati da mettere a disposizione del mercato, ieri abbiamo ascoltato dal presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, parole che esaltano la funzione sociale dell’Istituto e valorizzano i compiti svolti dai lavoratori dell’Ente. Un cambiamento nella recente storia dell’INPS che salutiamo positivamente.
Nel riunire il personale della direzione generale presso la Sala Calipari della sede di Via Ballarin a Roma, i vertici dell’Istituto non si sono limitati agli auguri per l’imminente Pasqua ma abbiamo colto nei loro discorsi alcuni importanti spunti di riflessione. Il direttore generale ha sottolineato l’eccezionalità dei dati produttivi del 2018, riconosciuta a suo dire anche dagli organi di controllo dell’Ente. Se così è, ci aspettiamo che al momento dell’erogazione del saldo dell’incentivo 2018 il premio di produzione sia riconosciuto a tutti in misura piena.
Tuttavia, quello che ha colpito maggiormente la platea dei circa quattrocento lavoratori presenti, è stato il discorso del presidente dell’Istituto, un intervento a braccio che ha fatto scattare immediata empatia con chi ascoltava. Il presidente si è impegnato a valorizzare la dignità dei lavoratori in quanto parte di quel pubblico impiego attaccato da campagne denigratorie. Tridico ha invitato i lavoratori dell’Istituto ad essere orgogliosi di dare esecuzione, con il loro lavoro, al mandato ricevuto dai padri costituenti di diminuire le disuguaglianze sociali, svolgendo un ruolo importante per la comunità. Un Welfare debole come quello degli ultimi trent’anni, ha sottolineato il presidente dell’INPS, si accompagna ad un’economia debole, nella quale le classi dominanti fanno crescere il divario economico e le disuguaglianze. E’ necessario così invertire la rotta con politiche di lotta alla povertà ed in questo l’INPS è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale.
Una particolare attenzione è stata riservata dal presidente dell’Istituto all’informatica INPS, considerata già oggi avanzata, con l’obiettivo di essere leader per innovazione tecnologica candidando l’Istituto ad essere polo strategico nazionale. Una grande iniezione di fiducia ed il segno di un progetto strategico sull’Istituto che non può essere svilito riducendo il tutto a 25 euro in più o in meno sul TEP come ha fatto qualcuno.
Molte delle questioni poste dal presidente Tridico fanno parte del bagaglio politico e sindacale della USB e questo lo sottolineiamo con piacere, dopo aver trascorso anni in trincea a difendere il Welfare ed a rivendicare pari opportunità per tutti. La nostra indipendenza politica ci permette di esprimere giudizi non viziati da schieramenti politici. L’INPS ha molti problemi da affrontare ma quello principale, a nostro parere, si chiama dirigenza, centrale e territoriale. E’ una dirigenza cresciuta respirando ed attuando politiche clientelari, risultando a volte schiacciata da quelle stesse politiche. A nostro avviso il primo compito del presidente è quello di dare nuovi stimoli alla dirigenza, uscendo dalla visione clientelare e di appartenenza politica e sindacale. Per funzionare l’INPS ha bisogno di una dirigenza realmente indipendente, che superi le attuali fazioni e contrapposizioni politiche, evitando al tempo stesso comportamenti camaleontici come quelli visti anche di recente. Il presidente recuperi in modo trasparente l’apporto di tutti e nessuno si senta escluso in questo nuovo corso. Si assegnino incarichi secondo le reali necessità organizzative, evitando di mortificare i dirigenti con inutili progetti peraltro a carico della collettività. Non si parli di pacificazione ma di ricomposizione del corpo dirigente dell’INPS, chiamato tutto a fare un salto di qualità.
Non dimentichiamo certamente i problemi dei lavoratori delle Aree, così come quelli delle aree dei professionisti. La lotta per il superamento del mansionismo delle Aree A e B resta il principale impegno della USB ed in questo senso abbiamo anche avanzato proposte concrete sia per quanto riguarda il Contratto integrativo 2018 che per i tavoli contrattuali all’Aran. C’è molto da fare e non si può pretendere che il presidente Tridico risolva immediatamente tutti i problemi. Tuttavia ci aspettiamo segnali inequivocabili di cambiamento rispetto al passato, a cominciare dalle modalità di assegnazione delle posizioni organizzative e dal loro finanziamento, che da tempo proponiamo sia messo, almeno in parte, a carico del bilancio dell’Ente. Trasparenza ed oggettività nella selezione, per dare un segnale di svolta e riconoscere pari opportunità a tutti, proprio afferma il presidente Tridico.