Il governo continua a nascondere le carte sulle Agenzie della Vigilanza e dell’Occupazione. Nell’incontro di ieri, 3 giugno, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ministro Poletti ha distribuito tre ipotesi di decreto sulla istituzione dell’Ispettorato del Lavoro, nuova versione dell’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, documenti per giunta recuperati a fine riunione, mentre del decreto sull’Agenzia nazionale dell’Occupazione nemmeno si parla e c’è il rischio che arrivi direttamente in Consiglio dei Ministri senza neanche il minimo confronto con le organizzazioni sindacali.
Anche in questa occasione il governo mostra tutta la sua arroganza e la faccia autoritaria che ha fin qui distinto il suo operato. Un metodo odioso, accettato senza tanti problemi da CGIL-CISL-UIL, preoccupate più di poter vantare qualche minimo risultato sul piano delle garanzie individuali degli ispettori di vigilanza, peraltro tutte da verificare in quello che sarà il decreto ufficiale, invece di contrastare l’intera operazione sul piano generale come ha fatto USB anche nell’incontro del 3 giugno, tornando ad avanzare la proposta di un coordinamento tra Ministero del Lavoro-Inps-Inail e maggiori investimenti su piattaforme informatiche comuni.
Nella sostanza, si sta smantellando l’attività di vigilanza e si sta privatizzando quella riguardante la gestione dell’offerta di occupazione e il riconoscimento degli ammortizzatori sociali, all’interno di un complessivo riordino delle regole nel mondo del lavoro che ha prodotto la cancellazione delle tutele dei lavoratori.
La mobilitazione promossa dalla USB ha impedito finora la chiusura delle Direzioni territoriali del lavoro e l’avvio di un processo di mobilità di massa. La protesta continuerà con determinazione per respingere e bloccare un’operazione che demolisce di fatto il Ministero del Lavoro e sottrae ad Inps e Inail importanti funzioni di tutela dei lavoratori. Da CGIL-CISL-UIL solo iniziative mediatiche di propaganda per poter dimostrare di avere ancora un ruolo.