Mentre il governo si riempie la bocca di proclami sulla lotta all’evasione fiscale e contributiva, all’INPS si tagliano i fondi alla vigilanza e s’impedisce agli ispettori di svolgere pienamente la loro attività sul territorio.
Sembra che dalla sede centrale sia arrivato l’ordine di fermare le macchine, non sappiamo se in tutte le regioni, invitando gli ispettori a limitarsi a chiudere le pratiche già aperte, senza oneri aggiuntivi di missione o straordinario.
In sede centrale, invece, si continua a far lavorare i missionari di sabato e di domenica, anche se non sappiamo per quale “urgenza”, continuando a riconoscere a quei lavoratori lo straordinario a piene mani, riducendolo allo stesso tempo a quelli in carico alla stessa sede centrale. Quali logiche governano tali scelte?
Riteniamo sia necessario che l’amministrazione faccia chiarezza sull’utilizzo delle risorse economiche per straordinario e missioni, venendo a riferire al tavolo sindacale nazionale già nell’incontro previsto per domani.
Vogliamo tornare a discutere dell’assetto dell’area della vigilanza, dei programmi d’intervento dell’attività ispettiva, delle risorse economiche e di come sono distribuite.
Vogliamo avere piena informazione su come è utilizzato lo straordinario in sede centrale e su tutto il territorio e con quali risultati.
Difendere l’attività di vigilanza è difendere lo Stato sociale.