Nel primo pomeriggio di venerdì 4 ottobre, al termine di un convegno vivace e determinato al quale hanno partecipato ben 53 delegati provenienti dall’intera regione, il coordinamento USB dell’INPS ex INPDAP ed ex ENPALS, considerato il taglio di 94 milioni di euro dalle risorse destinate ai progetti speciali raggiunti e il mancato reperimento di ulteriori 45 milioni di euro necessari per finanziare il processo di integrazione tra gli enti, ha diramato, tramite comunicato stampa alle maggiori testate, il seguente calendario di lotta:
assemblee a tappeto senza preavviso;
black out informatico in tutte le sedi e le agenzie della regione;
presidio permanente organizzato a scacchiera del MEF.
La relazione introduttiva ai lavori del XXII coordinamento regionale dei delegati del Lazio ha innanzi tutto illustrato quelle che sono da sempre le caratteristiche peculiari del delegato USB indipendente e all’avanguardia ancorché minoranza, consapevole comunque di essere nel rispetto delle singole diversità un punto di riferimento costante ed attendibile per tutto il personale, per l’amministrazione e perfino per le altre OOSS. Una credibilità che ci siamo guadagnati sul campo. Sono stati dopo esaminati i dati relativi allo sciopero indetto il 3 luglio scorso e il calendario delle attività svolte negli ultimi mesi dalla USB in difesa dello stato sociale, cui ha fatto da contraltare l’impressionante elenco delle firme capestro apposte dai confederali che hanno causato, in un solo anno, la nostra svendita. Così come da più parti è stato fatto annotare che, se le altre OOSS ci avessero dato una mano quando abbiamo occupato la sala del Collegio dei Sindaci, forse ora non ci ritroveremmo in questa deprecabile situazione da “ultima spiaggia”. Una occupazione più che legittima, vogliamo rammentarlo, avvenuta 4 mesi fa e proprio mentre gli altri blateravano della “messa in sicurezza” dei compensi incentivanti dei lavoratori. Si è visto.
Dal dibattito che ne è scaturito è emersa la netta e diffusa esigenza, in questo delicato frangente, di elevare il livello dello scontro, tutelando com’è naturale i colleghi da deprecabili ritorsioni, sempre possibili, di un qualche buontempone. Nel merito, l’invito rivolto alla direzione regionale di attivarsi con sollecitudine presso le singole direzioni di sede e di agenzia per non ostacolare il percorso di mobilitazione intrapreso dai lavoratori (nell’interesse comune) è stato raccolto ovunque, con la sola eccezione del dirigente la Sede ex INPDAP di Roma 3, che continua in maniera arbitraria a gestire la struttura come se fosse cosa propria.
Tutte le iniziative precedentemente assunte dalle RSU saranno sostenute dalla USB, ma è risultato anche evidente che le semplici assemblee non bastano più.
Nel corso del convegno è stato pure posto doverosamente l’accento sugli oltre 60 miliardi di corruzione comprovati dalle annuali relazioni della Corte dei Conti nonché, trattandosi di meri calcoli di bilancio, sui 130 miliardi circa di evasione. Per non parlare delle miopi politiche dissennate che hanno portato alla svendita dell’informatica e alla esternalizzazione di servizi tramite l’EUSTEMA e la KPMG.
Molti delegati che prima di altri hanno vissuto il processo di integrazione hanno sottolineato il fatto che, nonostante siano trascorsi ormai 6 mesi dal suo varo, esso esiste solamente sulla carta avendo verificato il permanere di veri e propri compartimenti stagni tra i colleghi, una realtà certamente non facile da gestire.
E’ stata anche ribadita l’esigenza di preservare per quanto possibile il rapporto con l’utenza, organizzando appositi volantinaggi in cui devono essere illustrate con chiarezza le motivazioni che hanno spinto il personale a scendere in lotta, partendo proprio dal taglio programmato dei servizi prima gratuiti ai cittadini, oggi costretti a rivolgersi a patronati, CAF e commercialisti.
Successivamente il coordinamento ha assunto l’impegno di sostenere da subito la lotta dei lavoratori dell’area A di Monteverde (che già da 3 mesi si attengono scrupolosamente alle loro mansioni) e di estenderla, con apposite assemblee, a tutte indistintamente le sedi e le agenzie della regione. Con l’obiettivo, comune ai lavoratori dell’area B, di raggiungere prima il livello apicale interno e poi una volta ottenuto lo sblocco della contrattazione l’area unica per tutti i dipendenti. A questo proposito, la USB INPS Lazio ha già indetto una assemblea regionale di tutto il personale (Direzione Generale compresa) che si svolgerà all’ARAN, in via del Corso 476, per l’intera giornata di giovedì 10 ottobre, per pretendere la riapertura immediata del tavolo negoziale per il rinnovo dei contratti pubblici e in quella stessa occasione verrà presentata la piattaforma di pubblico impiego.
Stravolto l’ordine del giorno, a margine della riunione si è anche discusso dello stress da lavoro correlato (che ormai miete vittime a dismisura e su cui stiamo predisponendo ricorsi specifici), della nuova comunicazione telematica interna ed esterna (con distribuzione ai delegati di appositi questionari), della denuncia recente inoltrata per comportamento antisindacale sull’ampliamento unilaterale della pausa mensa da parte dell’amministrazione (con dispositivo alle porte) ed infine della ennesima diffida per le chiusure anticipate disposte unilateralmente dalla direzione regionale sull’orario di lavoro effettivamente prestato da diversi colleghi nei mesi di agosto e settembre dalle ore 17.02 alle ore 17.12 (di fatto considerate erroneamente “prestazioni non autorizzate”, invece da verificare).
Motivazioni chiare ed obiettivi precisi hanno caratterizzato, dunque, i lavori del XXII coordinamento per il quale, non a caso, sono state riutilizzate le cartelline del primo Congresso USB titolato “Rovesciamo il tavolo”: proprio quello che c’è da fare per fermare i tagli ai servizi dei cittadini e alle retribuzioni dei lavoratori La mobilitazione indetta dalla USB, articolata nelle forme più incisive anzidette, continuerà fino ad una completa definizione della vertenza ed i suoi contenuti troveranno uno spazio adeguato all’interno della piattaforma che caratterizzerà lo sciopero generale del prossimo 18 ottobre.
Un appuntamento di fondamentale importanza per riprenderci il welfare e per imporre un fisco davvero equo al quale il Lazio non farà mancare il suo apporto
SE MI PAGHI COME VOGLIO IO
LAVORO COME VUOI TU
SE MI PAGHI COME VUOI TU
LAVORO COME VOGLIO IO