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INCENTIVO ORDINARIO 2019 COL CONTAGOCCE. USB: RIVEDERE L'INTERO IMPIANTO DELL'INCENTIVO

Nazionale,

Comunicato n. 76/19

Appena è stato pubblicato il cedolino di agosto le lavoratrici ed i lavoratori dell’INPS si sono accorti con amarezza che gli importi dell’incentivo ordinario del trimestre aprile-giugno rispetto allo scorso anno sono considerevolmente più bassi. Si ripete quanto accaduto nel primo trimestre di quest’anno: in attesa di definire il Contratto integrativo 2019 e di sapere che fine farà l’accordo integrativo del 2018, che contiene l’adeguamento del TEP, l’Amministrazione mette a disposizione solo una parte delle risorse.

La responsabilità principale è di chi siede al tavolo sindacale e si limita a scrivere volantini piuttosto che esercitare una vera pressione nei confronti della controparte e del Dipartimento della Funzione Pubblica. Siamo quasi a settembre e del Contratto integrativo 2019 non c’è ombra, anzi, non c’è ancora una proposta di partenza dell’Amministrazione da mettere in discussione. Si rischia che anche nel 2019 non siano bandite le selezioni per i passaggi economici all’interno delle Aree A e B per favorire la collocazione del personale alle posizioni apicali di quelle aree (A3 e B3), mentre per i passaggi verticali di area bisognerà attendere il 2020, perché ormai è chiaro che a tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo di trattativa fa comodo tirarla per le lunghe per avere più passaggi da mettere sul piatto.

IL TEP NON SI TOCCA

USB ha già lanciato la data del 4 ottobre per una grossa mobilitazione nazionale da tenere a Roma, presso la Direzione generale dell’INPS, per difendere il TEP e il salario accessorio. Ogni giorno che passa si rafforzano le ragioni di quell’appuntamento. Non ci aspettiamo in queste giornate estive la dovuta attenzione su questi argomenti, per questo torneremo ad affrontarli ai primi di settembre, mettendo al centro dell’attenzione la necessità di rivedere l’intero impianto dell’incentivo per salvaguardare le retribuzioni complessive dei lavoratori dell’Istituto. L’incentivo deve essere garantito ai lavoratori perché è salario sottratto al momento del rinnovo dei contratti e restituito con il ricatto della produttività.