Sono mesi ormai che andiamo ripetendo la necessità di attribuire il costo delle posizioni organizzative al bilancio dell’amministrazione, senza più attingere al fondo incentivante dei lavoratori delle aree, ed utilizzare quelle risorse per arrivare all’integrazione dei trattamenti accessori.
Invece, messo da parte il CCNI 2014 che sembra non interessare nessuno, sono mesi ormai che al tavolo nazionale CGIL,CISL,UIL non fanno altro che parlare con l’amministrazione solo di posizioni organizzative, per le quali sono già stati firmati tre verbali di accordo (25 Luglio 2013, 11 novembre 2014, 29 novembre 2014), sono stati emessi due messaggi Hermes (4247 e 4655) ed è in arrivo la firma di un nuovo verbale d’intesa sulle posizioni organizzative di Responsabile Agenzia complessa e di Funzione Alta professionalità.
Un verbale che, portato all’ultimo tavolo nazionale, CGIL,CISL e UIL non hanno avuto il coraggio di discutere e firmare di fronte alla protesta ed alla presenza dei colleghi di area A e B, portati nella delegazione della USB al tavolo del confronto.
Ma non finisce qui. La novità è che dopo aver affermato che le 56 elevate professionalità (erano 42 nel 2013) sono indispensabili sul piano organizzativo, tanto che le direzioni centrali non potrebbero funzionare senza di loro, l’amministrazione adotta la determina del Direttore Generale n.97 del 2 dicembre 2014, che fa crescere il numero degli Uffici ed insieme il numero delle posizioni organizzative, che in Direzione Generale passano da 441 a 464.
L’incontro con il Direttore Generale, ottenuto ieri dalla USB mettendo in atto un presidio di fronte alle sue stanze, dopo giorni di infruttuose richieste, ha avuto come oggetto proprio questi argomenti (CCNI 2014, Posizioni Organizzative, insieme alla situazione relativa agli esuberi e pensionamenti).
CCNI 2014
Durante l’incontro abbiamo ribadito la necessità di arrivare entro la fine dell’anno alla sottoscrizione del CCNI 2014 che, per quanto ci riguarda, si può siglare con estrema semplicità con la previsione del nuovo TEP e dei passaggi economici delle posizioni A e B con decorrenza Dicembre 2014 e con il rientro delle risorse destinate allo straordinario nel fondo incentivante del 2015.
La decorrenza del nuovo TEP da Dicembre 2014, chiesto dalla USB, consentirebbe inoltre di restituire già dal prossimo Gennaio, come già richiesto in una nostra nota indirizzata al Direttore generale, quanto sottratto dall’amministrazione dall’acconto di Novembre, a causa dell’accantonamento delle risorse necessarie a coprire il costo del nuovo TEP per tutto il 2014.
Una scelta messa in atto dall’amministrazione, non concordata con nessuno, che abbiamo contestato anche al Direttore Centrale DCRU presente all’incontro. Tale accantonamento rischia infatti di sottrarre queste risorse dalle buste paga dei lavoratori per tempi indefinibili, visto il dilatarsi dei tempi di approvazione del CCNI 2014.
E’ necessario però convocare il tavolo nazionale che è bloccato in una situazione di stallo dovuta alla pregiudiziale posta da CGIL CISL, UIL e CISAL, che hanno chiesto la presenza al tavolo del confronto di tutta la delegazione di parte pubblica, compreso il nuovo commissario Prof. Treu. Una presenza, certamente dovuta sul piano del rispetto formale, che tuttavia non aggiungerebbe o toglierebbe nulla alla situazione relativa al CCNI 2014, ed in particolare non potrebbe certo miracolosamente far spuntare fuori quelle nuove risorse relative al dividendo dell’efficienza tante volte richiamato inutilmente da quelle stesse sigle sindacali.
Al contrario un ulteriore ritardo metterebbe a rischio le risorse già presenti nel Fondo Incentivante, così come già accaduto nel 2012 con il taglio operato dal MEF.
Sempre in tema di ritardi nell’incontro di ieri abbiamo appreso che il CCNI 2013, firmato solo da CISL e UIL, è tornato dall’esame del MEF con un rilievo sulla clausola di salvaguardia e si dovrà quindi aspettare ancora per l’approvazione definitiva, rinviando a data da destinarsi l’erogazione del saldo definitivo anche delle risorse del CCNI 2013.
Abbiamo quindi chiesto al Direttore Generale di farsi parte attiva per superare questa situazione di stallo, per chiudere subito il CNI 2014, proprio per non trovarci nella stessa situazione del 2012 e del 2013, con due anni di ritardo per l’approvazione definitiva ed il conseguente taglio e ritardo sull’erogazione dei compensi.
Tuttavia, questo è stato l’unico punto di condivisione con il Direttore Generale con il quale abbiamo avuto invece un deciso contraddittorio sulla questione relativa all’aumento delle posizioni organizzative e delle alte professionalità in direzione generale.
Posizioni organizzative
La durezza del confronto è salita quando, alla contestazione sull’aumento indiscriminato di tali posizioni derivante dall’adozione della nuova determina, il Direttore Generale ha ribadito che le posizioni organizzative e le alte professionalità in direzione generale sono necessarie e addirittura destinate a crescere proprio per supportare il territorio.
Affermazione che abbiamo contestato per i costi di queste decisioni che vengono scaricati sul Fondo Incentivante dei lavoratori, mentre dal Fondo della Dirigenza non viene alcun contributo.
Di fatto, a seguito del nuovo assetto, l’amministrazione sta affermando che in direzione generale ci sono motivi di carattere funzionale che giustificano la presenza di 520 “ruoli organizzativi”, che si aggiungono ai circa 200 Dirigenti presenti sul totale di 500 in organico nazionale, (numeri citati all’ultimo incontro dal Direttore DC Pianificazione).
Allo stesso tempo, si mette a carico del Fondo Incentivante delle aree e non a quello della dirigenza, il finanziamento delle indennità.
Un sistema che riesce a stare in piedi solo grazie alle risorse prelevate dal Fondo Incentivante delle aree con la complicità di CGIL,CISL,UIL, che in aggiunta si sono dichiarate pronte a firmare un accordo per il 2014 con l’amministrazione dove il costo dell’integrazione e dell’equiparazione dei trattamenti accessori viene prelevato direttamente dalle buste paga dei lavoratori.
La USB ha ribadito al Direttore Generale ed al Direttore della DCRU quanto sostenuto da sempre sulla necessità di trovare nuovi finanziamenti, iniziando con il recupero delle risorse destinate allo straordinario non utilizzate e con l’attribuzione al bilancio dell’amministrazione del costo delle posizioni organizzative.
Ogni anno vanno in economia, restano nel bilancio dell’amministrazione, circa 2 - 2,5 milioni di euro non utilizzati, su uno stanziamento di oltre 20 milioni destinati allo straordinario, e siamo ormai alla soglia dei 20 milioni di spesa annua, anche per le posizioni organizzative, le alte professionalità e le responsabilità di agenzia a vario livello, che ripetiamo dovrebbero essere messe a carico del bilancio dell’amministrazione.
Esuberi e pensionamenti
Durante l’incontro abbiamo poi chiesto una risposta a tutti gli interrogativi posti dai colleghi interessati al processo della spending e dei pensionamenti, oggetto di una lettera inoltrata il 12 Dicembre dalla USB al Commissario Prof. Treu.
Abbiamo avuto così la conferma che a tutti i colleghi, circa 50 persone, penalizzati rispetto al raggiungimento dell’età ordinamentale (65 anni), l’amministrazione dovrebbe aver già inviato una lettera con la quale, oltre il ritiro della comunicazione di risoluzione del rapporto di lavoro, si chiede la conferma della volontarietà all’uscita.
Usiamo il condizionale perché, come ormai è noto, l’argomento esuberi e pensionamenti è stato portato avanti fin dall’inizio dall’amministrazione con un atteggiamento di totale chiusura rispetto alla chiarezza d’informazione e non abbiamo la possibilità di verificare lo stato delle cose, se non attraverso le segnalazioni che ci vengono dai colleghi.
A completamento del quadro di gravissima incertezza determinato da tale modalità abbiamo evidenziato che molti lavoratori, in bilico fra l’obbligatorietà del collocamento a riposo e la relativa presentazione della domanda di pensionamento e la risoluzione del rapporto di lavoro, sono ancora in attesa di sapere se anche per chi è penalizzato rispetto alla obbligatorietà alla pensione anticipata ci sarà un ripensamento.
Su tale argomento il Direttore Generale ed il Direttore centrale DCRU hanno ancora una volta rinviato alle decisioni che il parlamento starebbe adottando con la legge di stabilità, anche se per quanto ci risulta, ed abbiamo fatto presente a conclusione dell’incontro, i provvedimenti di cui si parla avrebbero efficacia solo a decorre dal 2017, e non giustificherebbero comunque la posizione dell’amministrazione rispetto al problema della obbligatorietà/volontarietà al pensionamento anticipato.
La modalità con cui si è arrivati all’incontro con il Direttore Generale, ottenuto solo a seguito di un’azione di forza, la dice lunga sulla delicatissima fase che si sta vivendo, stallo sul CCNI 2014 e decisioni unilaterali dell’amministrazione, facendo emergere con chiarezza la necessità di mantenere alto il livello del confronto che, nel silenzio totale delle altre organizzazioni sindacali, solo la USB sta continuando a garantire con l’aiuto, il sostegno e la partecipazione dei lavoratori che stanno facendo crescere le loro adesioni.