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L'8 MARZO USB SCIOPERA. L'AMBIGUITA' DI CHI INVECE HA IL PIEDE IN PIU' SCARPE

Nazionale,

Comunicato n. 24/19

Come accaduto negli anni passati, la USB anche quest’anno ha aderito allo sciopero globale dell’8 marzo, raccogliendo l’appello di Non Una Di Meno. Uno sciopero che denuncia la violenza nei confronti delle donne, con episodi di crudeltà efferata che riempiono quotidianamente le cronache, ma uno sciopero che parla anche di diritto al lavoro e ad un equa retribuzione senza discriminazione alcuna.

Negli ultimi anni il movimento femminista ha ripreso parola ed è un bene per tutti, perché la riconquista dei diritti stracciati nei decenni passati può essere favorita anche da un rinnovato protagonismo delle donne.

Sarebbe stato opportuno che lo sciopero dell’8 marzo fosse sostenuto non solo dal sindacalismo conflittuale e di base, ma anche da quei settori moderati che tanta responsabilità hanno nell’arretramento delle conquiste delle lavoratrici e dei lavoratori. Invece, anche quest’anno, hanno mancato l’occasione. Il colmo dell’ambiguità lo ha raggiunto la CGIL di Landini, le cui categorie FLC e FP hanno indetto lo sciopero solo nel Lazio, dove tuttavia tra i vari appuntamenti pubblicizzano anche l’assemblea nazionale del Policlinico Umberto I a Roma, convocata insieme a CISL e UIL.

Proprio la UIL, all’INPS, ha indetto un’assemblea esterna giornaliera per partecipare all’appuntamento dell’ospedale romano. Insomma, una bella confusione, che permette alla CGIL di stare dentro il percorso di Non Una Di Meno, ma stando bene attenta a non rompere il sodalizio confederale con le altre due sigle, in un abbraccio che ormai è mortale.

Ricordiamo che lo scorso anno mentre la USB l’8 marzo scioperava, la CGIL organizzava nella Direzione generale dell’INPS la proiezione del film “7 minuti”, coperta con assemblea sindacale. Quando si sciopera, a nostro avviso, si deve evitare di convocare contemporaneamente assemblee che hanno l’effetto di svuotare lo sciopero, con la scusa che in ogni caso si sta partecipando ad una protesta. Non è la prima volta che i sindacati confederali utilizzano questo strumento contro gli scioperi USB. In questa occasione le contraddizioni e le ambiguità ce l’hanno direttamente in casa loro.

 

8 MARZO: SCIOPERO GLOBALE!