Dal 16 febbraio l’INPS è senza presidente e i due partiti di governo, Lega e Movimento Cinque Stelle, finora non hanno trovato l’accordo per la nomina del nuovo vertice. E’ una situazione gravissima, perché manca chi firma i provvedimenti che sono di competenza del presidente.
Abbiamo più volte chiesto che a capo dell’INPS sia messa una persona competente e che abbia avuto esperienza lavorativa nel campo della previdenza sociale. Basta con i commercialisti e i professori universitari, come Mastrapasqua e Boeri: all’INPS serve chi ne capisca di pensioni, di entrate contributive, di politiche di sostegno al reddito, di inabilità. Dal prossimo presidente dell’Istituto ci aspettiamo un serio impegno affinché possiate avere le prestazioni e i servizi di cui avete diritto entro un termine più breve possibile. La vostra soddisfazione deve essere il nostro orgoglio. Purtroppo ora non è così e i problemi sono molti.
Per troppo tempo non sono state fatte assunzioni e nelle sedi siamo rimasti in pochissimi, per giunta con un’età elevata. Da quest’anno l’INPS torna ad assumere ma in numero non sufficiente a gestire tutte le competenze assegnate all’Istituto. C’è il rischio che chiudano molte Agenzie e che siate costretti a spostamenti di decine se non di centinaia di chilometri per raggiungere la sede INPS più vicina. Ci sono problemi con le procedure e con il sistema informatico affidato a società esterne, che speculano sui servizi forniti all’INPS che non di rado risultano inaffidabili, con il risultato che quando venite a chiedere informazioni allo sportello siamo costretti a rispondervi che il programma non funziona. Si sono allungati i tempi d’attesa e questo, giustamente, vi indispone nei nostri confronti. Quelli appena elencati sono solo una parte dei problemi da affrontare.
Capirete, quindi, che a fare il presidente dell’INPS non può venire il primo che capiti. Deve essere uno d’esperienza. In questi giorni da parte di soggetti legati alla speculazione finanziaria è in atto il tentativo di condizionare le scelte del governo. Stiamo cercando di opporci con tutte le nostre forze e la protesta di oggi serve a mandare un segnale alla Lega e al M5S facendogli capire che non siamo disposti a lasciare l’INPS nelle mani di faccendieri e speculatori. Se non ci ascolteranno la protesta salirà di tono con probabili ripercussioni negative sulla produzione e sui recenti provvedimenti emanati dal governo.
Facciamo sul serio, perché l’INPS è un bene troppo importante per il Paese e non deve essere distrutto da chi vuole trarne solo il proprio tornaconto. L’INPS è di tutti e lo dobbiamo difendere tutti insieme, senza distinzioni politiche e sindacali.