L’indiscutibile successo delle liste USB Pubblico Impiego all’INPS, dove USB è arrivato al secondo posto alle RSU 2015, nettamente davanti alla CGIL, sta trascinando il sindacato di base ai primi posti anche nel Comparto Enti pubblici non economici. Mentre non si conoscono ancora i dati definitivi, CGIL e USB sono testa a testa dietro alla CISL.
Col passo sicuro e costante del montanaro USB negli anni è cresciuto nel Comparto passando dalla quinta posizione delle elezioni RSU del 2007 alla quarta del 2012, per posizionarsi con certezza al terzo posto nel 2015 e, forse, addirittura al secondo.
Un risultato che non viene per caso ma è la conseguenza di un percorso sindacale fatto di passione, sacrifici e coerenza, che ha visto USB diventare col tempo sempre più un punto di riferimento vero per i lavoratori, come sta dimostrando anche la recente vertenza sull’Agenzia unica della Vigilanza.
In tre anni USB ha dimezzato le distanze con la CISL, annullato quelle con la CGIL e superato di gran lunga la UIL. I sindacati concertativi vivono una crisi irreversibile che li ha portati nel 2015 a perdere complessivamente nel Comparto circa seimila voti rispetto al 2012.
L’esito di queste elezioni carica di grande responsabilità la USB, che si opporrà con tutte le forze al perdurare di politiche clientelari sostenute dalla dirigenza del Comparto, legata a filo doppio ai sindacati concertativi ai quali deve carriere e assegnazione di incarichi. Questo circolo vizioso va interrotto e va garantito pari trattamento a tutti i lavoratori.