Oggi pomeriggio si riunirà il tavolo sindacale nazionale, dal quale la USB continua ad essere esclusa per non aver firmato il contratto collettivo nazionale del 12 febbraio 2018.
Sarà l’incontro decisivo? Ancora non lo sappiamo, ma auspichiamo che le organizzazioni sindacali che parteciperanno alla riunione facciano propri i punti indicati ormai da tempo dalla USB e riassunti in questi giorni con specifici volantini.
Dopo tutto questo tempo non si giustificherebbe un contratto integrativo minimale, mentre ci sono numerosi problemi da risolvere e proposte concrete da esaminare.
Vi terremo informati sugli sviluppi del confronto, ma una cosa è certa: ci sono due passaggi della bozza di accordo che abbiamo avuto modo di leggere nelle scorse settimane che gridano vendetta e risultano assolutamente indigeribili.
E’ previsto il recepimento della norma contrattuale relativa all’art. 78 del CCNL che prevede il super incentivo individuale, vale a dire un super premio assegnato ad una quota ristretta di lavoratori sulla base di non meglio precisati criteri di merito. E’ una delle norme che ci ha convinto a non firmare il contratto collettivo ed oggi rischiamo di ritrovarcela nel contratto integrativo INPS.
La seconda questione è stata inserita per il momento in una nota congiunta all’interno della bozza di accordo e prevede che nel 2019 diminuisca del 20% il numero delle posizioni organizzative e con le risorse risparmiate si finanzi l’incremento dell’importo di quelle delle aree di produzione collegate all’erogazione dei servizi all’utenza. Insomma, se da una parte si pensa di recuperare un po’ delle risorse oggi destinate a finanziare le posizioni organizzative, dall’altra non ci si pensa proprio a restituirle al Fondo di tutti i lavoratori, ma serviranno ad incrementare le indennità di alcuni. Una scelta per noi inaccettabile, visto che da anni chiediamo che le posizioni organizzative siano finanziate con risorse dell’amministrazione e ieri abbiamo indicato pubblicamente come fare, portando l’esempio delle Agenzie Fiscali.
Vi invitiamo a tenere gli occhi aperti su un accordo che potrebbe contenere parti molto indigeste, com’è costume ormai da anni da parte di sindacati che assomigliano sempre più all’amministrazione e si comportano come una controparte, svolgendo sempre meno la funzione di rappresentare l’interesse di tutti i lavoratori.