Computer spenti oggi all’INPS, per protestare contro il taglio di 300 euro di retribuzione mensile, nella giornata di black out informatico indetta dall’USB a cui hanno aderito migliaia di lavoratrici e di lavoratori. (foto iniziativa)
Il successo dell’iniziativa esprime il concreto malessere degli operatori della previdenza sociale rispetto ai tagli al bilancio dell’INPS e alle retribuzioni, oltre alla mancanza di un finanziamento del processo d’integrazione dell’INPDAP e dell’ENPALS con l’INPS, che rischia così di essere pagato dagli stessi lavoratori.
L’attività di sportello non è stata interrotta, per poter informare i cittadini e chiedere loro di unirsi a questa battaglia per la difesa e il rilancio delle funzioni della previdenza sociale pubblica, contro la privatizzazione e la soppressione di servizi che dovrebbero essere garantiti dall’INPS.
La protesta continuerà nei prossimi giorni e i suoi contenuti troveranno spazio all’interno della piattaforma sindacale che caratterizzerà lo sciopero generale del prossimo 18 ottobre.