Abbiamo appreso da comunicati sindacali che l’Amministrazione convocherà il tavolo sindacale delle Aree A-B-C martedì 13 ottobre per la sottoscrizione definitiva del contratto integrativo di Ente 2014. Abbiamo protestato con la nota che trovate in allegato.
Tuttavia le altre organizzazioni sindacali nei loro comunicati non vi hanno spiegato che l’accordo è tornato dai ministeri vigilanti con un taglio di circa 4 milioni di euro, che non sono proprio una sciocchezza. Per questo l’Amministrazione sembra intenzionata a rinviare a gennaio il pagamento del saldo dell’incentivo mentre a novembre pagherebbe il nuovo TEP, prendendo così tempo per valutare le ricadute sul piano individuale, sperando che il risultato non sia avvertito dai lavoratori.
Al taglio dell’incentivo si aggiungerebbe così la beffa di pagare il TEP 2015 a tassazione corrente e solo il mese di dicembre 2014 a tassazione separata, mentre il saldo dell’incentivo sarebbe in ogni caso a tassazione separata anche se erogato a novembre del 2015, per cui non è questa la motivazione del rinvio ma quella che abbiamo riportato sopra. Sarebbe meglio invertire i pagamenti, spostando a gennaio 2016 quello del TEP ed erogando il saldo dell’incentivo a novembre 2015, altrimenti “l’accortezza” dell’Amministrazione è a fregatura ed allora a quel punto che si paghi tutto subito visto che sono soldi che arrivano sempre in ritardo.
Per di più il taglio del Fondo 2014 arriva dopo quello di 8,8 milioni subito nel 2012, per un totale di 13 milioni in un triennio. Di questo si dovrebbe parlare, chiamando l’Amministrazione a rispondere delle proprie responsabilità. Basta tagli, basta decurtazioni, è tempo di pretendere nuove risorse e di rivendicare adeguati stanziamenti per il rinnovo del contratto collettivo.