Tra due giorni, il 12 febbraio, sarà discusso al Tribunale del Lavoro di Roma il ricorso per comportamento antisindacale presentato dalla USB contro l’Amministrazione centrale dell’INPS, per non aver contrattato a livello nazionale la revisione dell’accordo quadro sull’orario di lavoro a seguito della decisione di diminuire di 10 ore settimanali l’orario di apertura delle sedi.
“Siamo di fronte non solo ad una violazione dei contratti ma soprattutto ad una scelta insensata, che ha messo in difficoltà la stessa dirigenza territoriale dell’INPS. A rischio ci sono i livelli di produttività e l’erogazione dei servizi”, avverte Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB P.I. INPS.
Denuncia Romagnoli: “L’Amministrazione centrale risparmia sulle sedi territoriali ma lascia intatto l’orario di servizio della Direzione generale, dove continuano ad essere retribuiti in gran numero straordinari e turni pomeridiani, perpetrando ingiuste discriminazioni tra i lavoratori dell’Istituto”.
“Il 12 febbraio – annuncia il delegato nazionale – in contemporanea con la discussione del ricorso, saremo davanti a tutte le sedi dell’INPS, dalle 8.00 alle 10.00, per spiegare ai cittadini le ripercussioni negative sul servizio causate dalla diminuzione dell’orario di apertura delle sedi. A Roma i delegati nazionali della USB INPS parteciperanno al presidio davanti alla sede metropolitana di Via dell’Amba Aradam. L’INPS è di tutti – conclude Romagnoli – e dobbiamo difenderlo insieme, cittadini e dipendenti”.
Roma, 10 febbraio 2015
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