Ormai la situazione è ad un punto di rottura. Sono passati tre anni e mezzo dall’avvio dell’integrazione degli enti soppressi INPDAP ed ENPALS con l’INPS, ma le differenze retributive del salario accessorio rimangono intatte, anzi, sembra quasi che in alcuni casi aumentino.
E’ inutile che CGIL-CISL-UIL continuino a far riferimento ad un accordo di programma che finora non ha prodotto nulla di concreto. C’è solo un modo per superare questa giungla retributiva: finanziare il processo d’integrazione con risorse aggiuntive ed è quello che la USB ha chiesto fin dall’inizio del 2012, altrimenti a parità di livello economico continueranno ad esserci profonde ed ingiustificabili differenze stipendiali.
Bisogna essere concreti. Poiché i contratti integrativi 2013 e 2014 sono stati sottoscritti da CGIL, CISL e UIL è a queste OOSS che oggi bisogna chiedere conto per le conseguenti ricadute sulla diversità dei trattamenti incentivanti, nonché per il fatto che non è stato affrontato adeguatamente il tema dell’integrazione se non attraverso l’introduzione, peraltro solo nominale e del tutto insufficiente, di un TEP unico.
E’ necessario ora arrivare rapidamente ad assegnare uguale retribuzione accessoria a uguale livello retributivo: un B1 che viene dall’INPDAP deve percepire lo stesso salario accessorio del B1 INPS e di quello proveniente dall’ENPALS. Questo deve valere per tutti i livelli economici e lo si può fare soltanto inserendo tale previsione nel primo contratto integrativo utile che è quello del 2015.
Per questo la USB chiede da tempo che si apra il confronto sul 2015, mentre gli altri sindacati vorrebbero aspettare il termine dell’iter di certificazione del contratto integrativo 2014 venendo incontro alle richieste del Collegio dei Sindaci.
La USB continua a sostenere che il processo d’integrazione deve essere finanziato con risorse aggiuntive, altrimenti i costi di tale processo ricadrebbero sugli stessi lavoratori. Il contratto integrativo 2015 dovrà anche contenere il riavvio dei passaggi economici al livello superiore, prevedendo la possibilità di un doppio passaggio per il personale delle Aree A e B tuttora discriminato.
L’Amministrazione si dovrà inoltre impegnare a trovare subito la strada per il riavvio delle selezioni da un’area all’altra. Queste sono le cose che interessano i lavoratori dell’ente. Invece su richiesta di CGIL-CISL-UIL si discute oggi di come gestire “La mia pensione”, progetto che i lavoratori delle sedi hanno già respinto in tutte le assemblee che si sono svolte in questi ultimi giorni, sia per le ricadute operative sia per impedire lo svuotamento delle funzioni dell’INPS attraverso il rilancio dei fondi pensione ormai in debito di ossigeno.