Dal 2013 gran parte di quella che era la sede del cuore dell’informatica INPS, in viale della Civiltà del Lavoro 46 a Roma, è chiusa per lavori di ristrutturazione, iniziati già a fine 2011. Nel frattempo il personale è stato smistato in altri stabili con immaginabili difficoltà operative. A oggi, sembra che ci vorranno almeno altri due anni per terminare i lavori.
L’Unione Sindacale di Base incalza da tempo l’amministrazione, per avere notizie certe sui nomi delle imprese titolari dei lavori e su quanto si è speso finora, ma dall’ente governato fino a tre giorni fa da Boeri non sono arrivate risposte esaustive.
Al sindacato di base dell’INPS è giunta notizia che nel cantiere sarebbero impiegati gli operai della ditta che ha un contratto con l’Istituto per la manutenzione degli impianti. Se la notizia trovasse conferma sarebbe grave, perché si distoglierebbero lavoratori dalla loro occupazione ordinaria, per la quale la ditta è già remunerata dall’INPS.
Solo negli ultimi giorni quelli che dovrebbe essere gli ingressi del cantiere sono stati delimitati da una parte con un pannello di cartone pressato e dall’altra con una porta di metallo.
Per costruire un grattacielo ci vuole molto meno tempo. USB mercoledì 20 febbraio, dalle 10 alle 12, ha organizzato una protesta fuori della sede dell’informatica INPS, dove allestirà una mostra fotografica con il materiale di cui è venuta in possesso per documentare lo stato in cui si trova attualmente l’edificio.