Nella giornata dell’11 febbraio si è svolto, presso il Ministero del Lavoro, un incontro tra le organizzazioni sindacali ed i vertici del ministero nelle persone del dott. Onelli, dott. Gambacciani, del dott. Papa e con la fugace apparizione del dott. Pennesi direttore del costituendo Ispettorato Nazionale del Lavoro.
L'incontro, convocato all'ultimo minuto, avrebbe dovuto avere al centro l'illustrazione dei decreti attuativi delle due nuove agenzie, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’ANPAL – agenzia nazionale per le politiche del lavoro che seguirà un altro iter.
I vertici del Ministero si sono però presentati al tavolo senza fornire alcun testo dei decreti ma pretendendo lo stesso di discuterne. Come USB abbiamo immediatamente contestato questa modalità richiedendo la presentazione delle bozze. Richiesta condivisa anche da parte di altre OO.SS.
Ciononostante l'amministrazione è rimasta sulle proprie posizioni ribadendo che era precisa volontà del Ministro Poletti non mettere al corrente del testo dei decreti le organizzazioni sindacali.
La riunione pertanto si è conclusa con un nulla di fatto.
Come USB stigmatizziamo questo episodio che riteniamo frutto di una cultura politica non solo profondamente ostile al confronto con le organizzazioni sindacali, in continuità con i numerosi attacchi portati dal governo Renzi ai sindacati, ma anche imbevuta di quella ideologia neoliberista che guarda alla democrazia ed al confronto come inutili intralci al decisionismo di chi governa.
E così il ministro Poletti, che si permette di dichiarare che in questo Paese si può vivere dignitosamente con 360 euro al mese e che è inutile laurearsi, dimostra ancora una volta di ritenere inutile il confronto con chi rappresenta i lavoratori.
Come USB siamo stati fin da subito contrari alla creazione di queste due nuove agenzie poiché pensate e costruite in continuità con le scelte politiche portate avanti dai governi degli ultimi 20 anni con il progressivo e sempre più feroce attacco ai diritti ed alle condizioni di vita dei lavoratori.
Queste due agenzie non sono state pensate e costruite per offrire tutela e strumenti di sostegno ai lavoratori, piuttosto concepite per sferrare un ennesimo colpo alla previdenza pubblica sottraendo diverse competenze all'Inps e privando il ministero del lavoro di una delle sue funzioni residue più importanti, quella ispettiva, dopo la privatizzazione del mercato del lavoro.
Sono anni che, come USB, critichiamo l'organizzazione dell'attività di vigilanza sia nel ministero che negli enti, impostata su obiettivi quantitativi che finiscono con il concentrare le ispezioni sulle micro aziende e su quella che è stata ufficialmente definita “vigilanza etnica”, senza volere aggredire i settori dove maggiormente si concentra l'evasione e l'elusione.
I vertici politici possono usare tutti i tecnicismi lessicali che vogliono per infarcire di significati “alti” l’intera operazione, ma il risultato non cambia, le cose non sono quelle che vengono abilmente propagandate: basta farsi un giro per gli uffici territoriali per accorgersene. E il futuro si prospetta ancora più nero.