Amministrazione e CGIL-CISL-UIL-CISAL hanno approfittato dell’unico incontro a cui non ha potuto partecipato la USB per chiudere il contratto integrativo INPS del 2015, dopo lunghi mesi di stallo. A due giorni dalla manifestazione nazionale promossa dalla USB davanti gli uffici del Presidente e del Direttore generale a Roma, si è voluto così tentare di soffocare l’attenzione sull’iniziativa e di disincentivare i lavoratori a partecipare alla protesta. Un miserabile tentativo che andrà a vuoto.
La richiesta della USB di rinviare di alcuni giorni la trattativa a causa dell’impossibilità di partecipare all’incontro ha trovato il diniego compatto di tutti, fatto anomalo rispetto alla disponibilità dimostrata in passato rispetto a tutte le sigle sindacali. Sta di fatto che alla USB è stato impedito di partecipare alla fase cruciale di definizione del contratto integrativo.
Veniamo ai contenuti dell’intesa.
AUMENTA LA FORBICE ALL’INTERNO DEL TEP
TEP 2014 – € 365,00 (da A1 a C2); € 370,00 (C3); € 390,00 (C4/C5)
TEP 2015 – € 410,00 (da A1 a C2); € 420,00 (C3); € 445,00 (C4/C5)
Mentre nel 2014 tra l’importo minimo e quello massimo c’era una differenza di € 25,00 mensili, nel 2015 la differenza diventa di € 35,00.
CAMBIA IL RIASSORBIMENTO IN CASO DI PASSAGGI
In occasione dei passaggi all’interno delle aree e tra le aree nel 2014 si procedeva al riassorbimento del TEP nella misura del 70% dell’incremento tabellare ottenuto e nel limite massimo del 50% del valore del TEP.
Dal 2015 il riassorbimento nella misura del 70% è calcolato non sull’intero TEP ma sulla quota aggiuntiva stabilita dal contratto integrativo 2015.
Facciamo un esempio. Se il costo del passaggio da B2 a B3 è di € 95,00, in precedenza si sarebbero riassorbiti € 67,00, pari al 70% dell’incremento tabellare, con un TEP residuo pari a € 298,00 mensili, mentre dal 2015 il riassorbimento sarà di € 45,00, pari alla quota d’incremento del TEP stabilita dall’ipotesi di contratto 2015, con un TEP residuo di € 365,00, chiaramente più favorevole sul piano individuale.
Dove sta quindi il problema? Nel fatto che il Fondo di Ente dovrà intervenire con maggiori risorse in occasione dei passaggi perché diminuisce il contributo individuale. Questo significa che chi non otterrà il passaggio sarà penalizzato due volte e in modo pesante, in particolare le figure apicali, con la probabile conseguenza che non ci saranno risorse disponibili per far passare tutti. L’Amministrazione, senza forzare la mano, ottiene così il risultato che ha inseguito per un anno: far passare solo una parte del personale, incatenando i passaggi alla rivisitazione del modello di servizio e di quello professionale, senza averne fornito alcuna informativa alle organizzazioni sindacali.
SCOMPARE QUOTA 107
La maggiorazione dell’incentivo, pari al 7%, destinata al personale inquadrato dal livello economico A1 fino a C2 scompare dal contratto integrativo 2015. Quindi dal 1°gennaio 2015 la maggiorazione non sarà più riconosciuta determinando ancora di più l’aumento della forbice.
MAGGIORAZIONE 10% ALLE SEDI
Al personale delle strutture territoriali, ad esclusione delle sedi regionali, che raggiungono pienamente gli obbiettivi assegnati è riconosciuta la maggiorazione del 10% del premio di produzione.
Questa novità comporterà un’importante riduzione dell’incentivo per tutti i lavoratori di quelle sedi che, pur avendo fatto il massimo, non raggiungeranno gli obbiettivi assegnati.
DICHIARAZIONI CONGIUNTE
N.1 Lega gli eventuali passaggi alla riorganizzazione.
N.2 Prevede accordo nazionale quadro sulla banca delle ore.
N.3 Prevede di estendere nel 2016 la maggiorazione del 10% alle sedi regionali.
N.4 Prevede di istituire nel 2016 la posizione organizzativa della consulenza.
Dove sono i passaggi 2015? Dov’è l’attenzione per i livelli retributivi più bassi? Dove sono le risposte al mansionismo? Dov’è la critica al nuovo modello organizzativo?
E c’era bisogno di tutta questa fretta per firmare un accordo del genere?
Domani tutti in piazza. Diamo il via alla Campagna nazionale “LIBERIAMO L’INPS”. Liberiamoci non solo di vertici che non hanno titolo a stare all’INPS ma anche di sindacati inutilmente concertativi e più credibilmente complici.
19 FEBBRAIO 2016 ASSEMBLEA NAZIONALE ESTERNA
DALLE ORE 10 PIAZZALE NAZIONI UNITE (lato Cristoforo Colombo)