Dopo “il Fatto Quotidiano” anche “Libero Quotidiano” si occupa del conflitto d’interessi in capo all’attuale Direttore generale dell’INPS, Massimo Angelo Cioffi.
Il dirigente, quando era Capo del Personale dell’ENEL, ha gestito l’uscita di 11 mila lavoratori e su una parte dei compensi non sono stati versati i contributi. Oggi lo stesso dirigente, in qualità di Direttore generale dell’INPS, è chiamato a controllare, tramite la Direzione centrale Vigilanza e la Direzione centrale Entrate, il proprio operato di quando era all’ENEL.
Il giornale, diretto da Maurizio Belpietro, ritorna anche sulla mancanza di requisiti del dott. Cioffi rispetto alla nomina a Direttore generale dell’INPS.
Sono questioni sulle quali il Governo ed in particolare il Ministro del Lavoro Poletti dovrebbero rispondere con celerità, assicurando il massimo della trasparenza, la stessa a cui sostengono d’ispirarsi gli attuali vertici dell’INPS.
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Lunedì, 28 dicembre 2015
Segue la smentita dell’Inps ai contenuti dell’articolo apparso su “Libero Quotidiano” il 27 dicembre e riguardante il conflitto di interessi dell’attuale Direttore generale dell’ente di previdenza sociale rispetto a vicende collegate al suo precedente ruolo di Capo del Personale dell’Enel.
Le smentite sia a “il Fatto Quotidiano” che a “Libero Quotidiano” si trasformano in un’ammissione di responsabilità anche per la documentazione che il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro sostiene di possedere sulla vicenda.
Alle puntualizzazioni di “Libero Quotidiano” ne aggiungiamo una noi: non ci risulta che il Giudice del Lavoro, a cui si è rivolto il dirigente centrale della Vigilanza sospeso dal servizio, si sia pronunciato nel merito del ricorso. Quello che è stato finora respinto è un ricorso cautelare d’urgenza ex art. 700 c.p.c. presentato dal dirigente con richiesta di sospensione della sanzione disciplinare. Il Giudice ha ritenuto che non vi fossero le condizioni di urgenza (per esempio la situazione economica del ricorrente) per disporre la riammissione in servizio. Tuttavia il giudizio di merito del ricorso presentato dal dirigente contro l’Inps deve essere ancora emesso. Anche su questo punto l’Ufficio Stampa dell’Inps è stato inesatto.