USB si dichiara soddisfatta della partecipazione degli ispettori di vigilanza di INPS-INAIL-MDL e del personale delle DIL e DTL allo sciopero di ieri, 18 marzo, contro Jobs Act, Agenzia unica della Vigilanza e chiusura degli 85 uffici territoriali del Lavoro.
“Buona l’adesione generale alla protesta – dichiara Luigi Romagnoli dell’Esecutivo nazionale della USB Pubblico Impiego – particolarmente elevata all’INPS dove il 40% degli ispettori ha incrociato le braccia”.
“Numerosi i presidi organizzati davanti alle sedi dell’INPS – prosegue Romagnoli – per spiegare ai cittadini il progetto di smantellamento delle tutele dei lavoratori che è contenuto nel Jobs Act e che passa anche per la costituzione dell’Agenzia unica della Vigilanza e per la soppressione degli 85 uffici territoriali del Lavoro. A Napoli la protesta è stata portata davanti alla sede dell’Unione degli Industriali mentre a Roma è stata scelta la Stazione Termini, dove all’interno delle Ferrovie lavorano operai delle ditte appaltatrici in condizioni spesso di scarsa sicurezza”.
“L’emendamento alla Riforma della Pubblica Amministrazione che prevede di sottrarre al Ministero dell’Economia il controllo sulle Agenzie affidandolo a Palazzo Chigi – denuncia il dirigente sindacale della USB – dimostra che abbiamo ragione quando affermiamo che il governo vuole mettere l’attività di Vigilanza sotto stretto controllo politico negando ogni autonomia agli enti per lasciare alle imprese completa libertà di manovra”.
USB cerca di stanare il governo rilanciando la proposta avanzata al tavolo di confronto con il Ministero del Lavoro – “Una razionalizzazione dell’attività di Vigilanza può essere ottenuta con un maggiore coordinamento delle funzioni e una comune piattaforma informatica – suggerisce Romagnoli – Dopo i due presidi delle scorse settimane davanti al Ministero del Lavoro e lo sciopero di ieri, per bloccare il disegno del governo pensiamo ad una manifestazione nazionale davanti Palazzo Chigi – conclude il delegato nazionale della USB”.