USB invita i lavoratori dell’INPS a tenere spenti i pc per l’intera giornata lavorativa di domani, 3 ottobre, contro i tagli ai servizi e alle retribuzioni. Il black out informatico non dovrà riguardare l’attività d’informazione ai cittadini, con i quali il sindacato di base vuole stringere una forte alleanza per difendere e rilanciare le funzioni dell’ente di previdenza sociale. A Roma, dalle 9, una delegazione della USB presidierà la sede INPS di Roma Eur.
“Abbiamo scelto questa forte forma di protesta perché forte è l’attacco alle funzioni dell’INPS e agli stipendi dei dipendenti – esordisce Luigi Romagnoli dell’esecutivo nazionale USB pubblico impiego – All’INPS è stata imposta la decurtazione del 50% delle spese di funzionamento ed è stato chiesto di tagliare 300 euro al mese di retribuzione a ciascun dipendente”.
“Questa non è una richiesta di risparmi – prosegue il dirigente sindacale della USB – è una persecuzione. Si affossa la funzionalità dell’ente e si mortificano i lavoratori, già provati da quattro anni di blocco dei contratti e delle retribuzioni”.
“Si persegue un disegno criminale – incalza ancora Romagnoli – che mira a smantellare il welfare, a privatizzare i servizi e a livellare in basso le retribuzioni dei lavoratori pubblici, alla faccia della tanto decantata meritocrazia”.
“Domani sarà il primo giorno di black out informatico – conclude l’esponente della USB – la prossima settimana i giorni saliranno a due e così via finché il governo e i ministeri vigilanti non recederanno dai loro intenti. E il 18 ottobre sarà sciopero generale e porteremo in piazza la nostra lotta per il rilancio del ruolo dell’INPS e la valorizzazione della previdenza sociale pubblica”.